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Lasciare tutto e liberare i propri desideri

  • ecoartandnature
  • 2 gen 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Questa è la storia di Jessica, una fantastica ragazza americana che ho avuto la fortuna di incontrare sulle ventose coste irlandesi, ai confini del Connemara. Sono rimasta molto colpita dalla sua profondità di spirito e dalla inconvenzionale bellezza dei suoi dipinti e dei gioielli che crea usando gemme e sassi. Puoi trovare alcuni dei suoi lavori sul suo sito Green Owl Gray Toad. E questa è la sua storia.

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"Mi ricordo che tutto è iniziato quando ne ho avuto abbastanza.

Avevo tutto ciò che volevo. Tutto ciò di cui avevo bisogno era lì, sicuro, buono e stabile. Un'amorevole relazione, amici fantastici, una bellissima casa, un buon lavoro, così come tantissimi tantissimi oggetti, tutti comprati con in mente un uso a lungo termine. Ogni cosa era ponderata e scelta attentamente nella mia testa ma, nonostante ciò, non ero felice.

Per molto tempo ho pensato che la mia infelicità fosse dovuta a non avere abbastanza tempo per me; abbastanza tempo da trascorrere all'aria aperta o per esprimere la mia creatività. Così ho dato fondo a ogni mio desiderio distraendomi e trovando rifugio nella loro rete di sicurezza. Ma ancora qualcosa non andava bene. Qualcosa stava mancando. L'ho ammesso a me stessa solo quando non riuscivo più a scrivere, quando il mio cuore divenne piatto, quando la musica su cui un tempo ballavo gioiosamente mi rendeva triste. Così ho capito che avevo paura, paura di me stessa.

Mi ci sono voluti due anni per iniziare finalmente il processo di abbandonare i comfort in cui avevo avvolto la mia vita, per avere abbastanza coraggio di guardare davvero dentro me stessa e capire cosa stava mancando.

Mi faceva paura. Io guardavo ancora altrove. A volte cercavo solo di distrarmi. Ho permesso a tutti i miei comfort di essere attratti ancora più vicino. Mi sentivo stupida. Impotente. Durante questo periodo ero cauta e ponderata nei confronti di me stessa. Si era formato un ghiacciaio dove una volta erano i miei istinti. E così ho visto che, come tutti quei possedimenti materiali comprati con uno scopo a lungo termine in mente, la mia anima e il mio spirito, il mio corpo, sono le cose più vitali e intrinseci che potrei mai possedere e ho cominciato a prepararmi per diventare più attenta a capirli. Per diventare più rispettosa nei confronti di me stessa.

Ho iniziato ibernandomi completamente. Rifiutavo il contatto con tutto e tutti al di fuori del mio partner e di alcuni amici stretti con cui condividevo quello che stavo passando. Durante questo periodo ho lasciato che le cose andassero come andavano e ho ascoltato molto attentamente la voce che è sotto ai nostri pensieri, quella voce che parla dei nostri istinti più intimi e della nostra stessa natura, di quella spinta selvaggia che ci accompagna dalla nascita. Quella voce che noi denigriamo quando abbiamo paura. Lei è ciò che canta nel nostro cuore, ciò che si perfeziona quando proviamo a migliorare. Lei è la gioia e la tristezza, quel filo di pazzia e amore che ci mette in ginocchio. Lei è la parte di noi che ci permette di vivere e sentire davvero. Io avevo smesso di ascoltarla, l'avevo messa in una piccola scatola etichettata 'non adesso' e andavo avanti con il pilota automatico. Era più sicuro, più semplice, più comodo.

Pian piano ella è emersa con cautela dal momento che ho iniziato ad ascoltare, ad aspettare. Ho iniziato a sentire di nuovo profondamente. Non che prima non provassi nulla, ma mi sono sentita connessa a una risorsa più pura che proveniva direttamente da me stessa, non a un piatto responso diepndente dalla situazione in cui mi trovavo. Lei era parte del tutto e mi ero dimenticata che anche io lo ero. Lei.era.me.

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Alla fine di questo processo mi sono trovata a lasciare una relazione di lunga durata, mollare il mio lavoro, fare i bagagli e liberarmi di tutto ciò che non importava realmente, così come ho detto addio a quella che ero stata. Ho comprato un biglietto per l'Irlanda, un posto da cui sono sempre stata intrinsecamente attratta e mi sono impegnata a imparare qualcosa di più riguardo alla vita rurale e alla permacultura. Era un modo di vivere che sentivo fosse in linea con il modo in cui volevo vivere la mia vita, con le persone del luogo, per 3 mesi.

Nel maggio del 2015 saranno trascorsi due anni da quando ho fatto quella scelta e non potrei essere più felice. Non penso che tutti abbiano bisogno di percorrere una strada così alternativa e drastica, ma in questo modo io ho realizzato che ciò che importa nella vita non è stare comodi, ma avere momenti piacevoli. Nella vita bisogna espandersi, esplorare, imparare, conoscere, connettersi ed essere innamorati: non solo avvicendarsi attraverso questa come se fossimo mezzi morti. Trovo che troppo spesso sostituiamo la nostra libertà, la libertà del nostro spirito e della nostra mente, con la comodità, e dimentichiamo quello che vogliamo realmente, quello epr cui combattiamo: chi siamo. Tutti questi desideri vengono tramutati in fantasmi a cui affidiamo i nostri soldi, le nostre energie, il nostro amore. Ci circondiamo di quello che pensiamo sia importante e quello che pensiamo di volere, senza venire mai a conoscenza dell'unica cosa importante: conoscere noi stessi sotto la superficie, invece che sopra. Trovando e accettando il nostro 'io' autentico e ascoltandolo, diventiamo più preparati per affrontare le nostre riluttanze, le nostre paure e il nostro dolore. Possiamo essere completamente presenti nel creare la vita che abbiamo sempre desiderato, in ogni momento. Possiamo dare a noi stessi il permesso di essere ciò che siamo realmente: individui vulnerabili, meravigliosi, appassionati e imperfetti, pieni di desideri, brucianti di vita, colmi fino all'orlo di felicità e spirito. E' davvero meraviglioso. E' terribilmente emozionante."

 
 
 

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